Che strana cosa parlare di apnea, noi che con lo yoga sottolineiamo l’importanza del respirare. L’avete pensato, ditelo… Eppure c’è un nesso logico tra queste due pratiche, e ancor di più ce n’è uno che lega l’apnea al viaggio (di gruppo).
Immergersi, in viaggio
È sabato 8 aprile e nel giro di due mesi siamo tornate da tre viaggi diversi, da tre luoghi diversi, da tre gruppi diversi – che poi tornare è un parolone, mica si torna davvero dai viaggi, no? – e quello che è successo durante ogni viaggio è stata una sorta di apnea, ma non intesa come “mancanza di respiro”, piuttosto come PROFONDITÀ.
Apnea: il primo viaggio in verticale non lo scordi più
“Il sub si immerge per guardare attorno, l’apneista per guardare dentro”,
scrive Umberto Pelizzari.
Fare apnea non vuol dire solo trattenere il fiato, significa scendere quanto più in profondità possibile, con un solo respiro, in una sola volta, senza alcuna attrezzatura e in un unico punto nel mare. Non è un movimento orizzontale, non ci sono luoghi da conquistare, è più un lavoro verticale: spazio minimo, più dentro possibile.
Cosa c’entra questo con i viaggi di gruppo?
C’entra (e se non hai ancora provato questa sensazione devi rimediare) perché accade qualcosa di bellissimo, di assurdo e di inspiegabile durante i viaggi di gruppo, qualcosa che ha a che fare con la verticalità dell’apnea.
Pensateci… In uno spazio (temporale) piccolissimo costruiamo dei legami che vanno così in profondità da diventare indissolubili*. È come se ogni viaggio fosse una fune verticale che ci indica la strada, e noi come un sassolino andiamo a fondo, ci immergiamo, scendiamo a picco. Quasi non esiste il tempo per guardare attorno, di conoscere gli altri un poco alla volta, si passa direttamente al guardare-guardarsi-guardarli dentro. Ci si racconta, ci si capisce, ci si sintonizza con chi si ha vicino. Diventa così un viaggio all’INDENTRO, uno dentro l’altro.
A volte passiamo una vita con degli amici a perlustrare la superficie dell’acqua, e poi incontriamo dei perfetti sconosciuti, prendiamo un bel respiro, e ci immergiamo. È così che da viaggiatori diventiamo apneisti: sincronizziamo i battiti del cuore, sincronizziamo i respiri e insieme mutano le regole del tempo che diventa liquido, denso, e in viaggio cinque giorni sono un mese, una settimana è un anno e un mese è una vita. Aderiamo a queste anime amiche e a vicenda diventiamo un tatuaggio che non si vede. Diventiamo una piccola famiglia in movimento.
Immergersi con un altro essere umano crea un rapporto di grande intimità. Sott’acqua la comunicazione non è verbale, e una leggera stretta di mano o un tocco sulla spalla assume un significato particolare e più inteso.
(Tim Ecott)
Kumbhaka: la ritenzione del respiro nello yoga
Lo yoga chiede di smantellare, decostruire, scavare, approfondire, ascoltare, esplorare: chiede di STARE, vuoti e sospesi. Lo fa attraverso il respiro, prima del corpo, è lui che guida, che come la fune dell’apneista segna la strada da percorrere, la profondità a cui arrivare.
“La pausa respiratoria, a pieno o a vuoto, è kumbha, il vaso che contiene lo spazio della vita. La pausa, lo spazio tra i respiri, le cose e le persone, fa palpitare respiro, cose, persone. In quella sospensione si può nascere e morire, in quella apertura accade la vita. E la vita è morbidezza, è farsi fluidi, scorrendo tra gli spazi delle cose” è farsi acqua, farsi apnea.
E poi risaliamo…
…torniamo in superficie, torniamo a respirare, torniamo a casa, e tutto è come lo abbiamo lasciato: non è cambiato nulla, tranne noi.
Un po’ alla volta la sensazione svanisce, ovvio, e torniamo ad essere risucchiati dalla quotidianità e da tutto quello che ci circonda, ma la cosa incredibile è che l’immersione in quel viaggio in verticale resterà nella memoria, anzi nei polmoni, e ogni volta che vedrete i vostri compagni sarà come vivere di nuovo quell’esperienza di apnea.
UNA NOVITÀ, le prossime partenze e una piccola pratica yoga:
NOVITÀ
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PROSSIME PARTENZE
TRE GIORNI SULLA LUNA - dal 29 aprile all’1 maggio
YogainViaggio e ScomfortZone di nuovo insieme per tre giorni fuori dal mondo, tra camminate, pratiche yoga e buon cibo. Saremo nella Riserva della Valle della Luna (AR), in un luogo che più che un borgo è un’idea… Da non perdere!!IL SENTIERO DI TIZIANO TERZANI - dall’1 al 3 giugno
Un trekking ad anello che ripercorre i luoghi cari al grande scrittore e giornalista toscano, per un weekend di esplorazioni dentro e fuori.AZZORRE YOGA&OCEAN DREAM - dal 2 al 9 luglio
Una settimana in mezzo all’Oceano Atlantico (a proposito di immersioni), nelle Hawaii d’Europa, tra yoga, acqua e natura. Che altro aggiungere?
ESERCIZIO: LE TRE FASI RESPIRATORIE
“Quando il respiro è stabile, la mente è stabile e lo yogin raggiunge la stasi: perciò è necessario controllare il respiro» - Hatha Yoga Pradipika
Segui la voce di Manuela e fai questo esercizio respiratorio almeno una volta al giorno. Ascolta come stai dopo la pratica e se hai domande, dubbi o riflessioni che vuoi condividere puoi scrivere a info@manuelaronci.it
Mentre leggi questa mail siamo finalmente entrambe in Italia, probabilmente a lavorare su qualche viaggio: India, Cammino di Santiago, ma anche Marocco (spoiler!), weekend sotto le stelle (spoiler!) e di sicuro dell’altro. Se ancora non lo fai, puoi seguire i nostri viaggi qui oppure qui.
Intanto GRAZIE per averci letto, ci rivediamo qui il prossimo mese (ma se nel frattempo vuoi scriverci puoi farlo a info@yogainviaggio.it o al 3518304051)!
Manu&Glo
*Le nostre ultime piccole famiglie in movimento